“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Amato (Pd) chiede a Lupi la messa in sicurezza dell'A14
La parlamentare vastese si rivolge al ministro per le infrastrutture. E sugli incidenti interviene anche la Fita-Cna: "Mezzi pesanti coinvolti in pochi casi"
MARIA INTERVIENE E INTERROGA. Con un'interrogazione a risposta scritta e urgente, l'onorevole Maria Amato (PD) chiede al ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, tempi certi e modalita' della messa in sicurezza autostradale della A14, con particolare riferimento alla tratta Francavilla-Ortona verso Lanciano-Vasto, che ha registrato numerosi incidenti mortali negli ultimi tempi.
Sono in corso i lavori di messa in sicurezza e sostituzione dei guardrail laterali del tratto della A14 insistente sul quel tratto - spiega l'onorevole del PD - che determinano obbligatoriamente deviazioni e tratti in doppio senso che, seppur necessarie, risultano pericolosissime. Nell'interrogazione la Amato sottolinea al ministro tale pericolosita' ricordando gli ultimi due incidenti, che nel giro di poche settimane hanno determinato quattro morti, ma anche quello del 10 luglio che per fortuna non ha avuto conseguenze letali.
LA NOTA DELLA AMATO. "Pur nella consapevolezza della bonta' dell'obiettivo finale dei lavori attuati dalla Societa' Autostrade - commenta la Amato - le procedure messe in atto determinano un reale pericolo per la sicurezza della circolazione in un periodo in cui i flussi sulla A14 sono fortemente aumentate per la mobilita' turistica che si somma alla mobilita' dei numerosi pendolari. Mi sono rivolta al Ministro Lupi per chiedere se almeno siano state poste in essere azioni ispettive sull'operato della Societa' Autostrade nel tratto in oggetto volte a verificare che siano stati usati tutti i mezzi per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza stradale. Sono realmente e urgentemente necessari sia una segnaletica piu' adeguate che la presenza di sbandieratori almeno nelle ore di punta al fine di garantire la giusta allerta in quel tratto. Ho comunicato tempestivamente questa interrrogazione al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e al Prefetto di Chieti Fulvio Rocco de Marinis alla ricerca di quella sinergia istituzionale che possa condizionare la Societa' Autostrade a cercare misure speciali per la garanzia della sicurezza perche' gli eventi, le dolorose conseguenze degli incidenti dimostrano che il solo rispetto delle normali procedure di sicurezza per l'attuazione dei lavori non bastano".
LA POSIZIONE DI FITA-CNA. "Rispetto per tutte le vittime della strada e accertamento rigoroso della verita' da parte delle autorita'. Ma occorre evitare di criminalizzare una categoria, come i camionisti, che dal lavoro sulla strada trae la propria ragione di vita e che, cifre alla mano, nella casistica degli incidenti ha spesso responsabilita' inferiori ad altre categorie di utenti della strada". Lo afferma il presidente regionale della Fita-Cna, Gianluca Carota, secondo cui "l'ondata di emozione suscitata da recenti fatti di sangue lungo le strade abruzzesi ha finito, al di la' del dolore legittimo delle persone coinvolte, per suscitare una ondata irrazionale di accuse nei confronti degli autotrasportatori".
INCIDENTI LARGAMENTE INFERIORI. "Numeri alla mano - afferma Carota - i dati elaborati dalle fonti ufficiali, come l'Istat, e pubblicati a novembre del 2013, dicono che nel 2012 gli incidenti stradali provocati sulle strade italiane dai mezzi pesanti (autocarri, autotreni, autosnodati e simili, secondo la denominazione utilizzata, ndr) sono stati largamente inferiori a quanto accaduto per altre categorie di mezzi, come le auto o le moto. Che vantano primati tristissimi soprattutto negli incidenti mortali. In dettaglio, la voce "veicoli isolati" ha visto il coinvolgimenti di mezzi pesanti in 2.579 sinistri, su un totale di 49.609; e la voce "incidenti tra veicoli", 8.335 mezzi pesanti su un totale di 137.117".
Dunque, a detta dell'associazione delle imprese dell'autotrasporto aderente alla Cna, "occorre maggiore considerazione nei confronti di una categoria che sulla strada lavora, ed e' sottoposta a forti restrizioni di legge. E la cui formazione non puo' essere certo classificata alla voce degli automobilisti della domenica".
Gli Indipendenti