“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
LA FINE DEL PORCELLUM. Tutto sommato al PD il Porcellum sta bene così com'è perché permette al partito di Bersani, di governare con SEL e probabilmente con Idv, grazie al premio di maggioranza a suo tempo introdotto dai partiti di centro destra, per consentire a PDL più Lega e più Udc di accaparrarsi il potere. Ma, il Porcellum, che ora va bene a Bersani & C.non va più bene ai rimasugli della Lega, del PDL e della banderuola Casini. Il loro problema non è quello di fare una campagna elettorale basata per esempio sulla abolizione dei privilegi della casta, sul proporre un sistema impositivo veramente progressivo sul reddito e sulla tassazione delle rendite, ma solo quello di fermare la sinistra. D'altra parte lo stesso PD meno L non ha una posizione chiara in questo senso: sembra totalmente preso dalle primarie, come se o Bersani o Renzi fossero in grado di eliminare il pericolo della grave recessione in Italia.
TUTTI CONTRO GRILLO. Tutti e due gli schieramenti, anzi tre (destra, sinistra, centro) poi sono appassionatamente concordi nel definire l'incomodo Grillo, un demagogo e un populista perché propone di ridurre il compenso a tutti i Senatori e Deputati. Per la precisione i parlamentarti di M5S restituiranno, indipendentemente dalle relative modifiche di legge, i loro compensi a qualsiasi titolo superiori a 5.000 € lordi e rifiuteranno i rimborsi elettorali, così come, questi
demagoghi di grillini, hanno detto che faranno in Sicilia. Accusano inoltre il M5S, mentendo per la gola, di non avere uno straccio di programma di governo, in quanto preoccupati solo di protestare. Il premio di maggioranza alla coalizione che supera il 42,5% dei voti. Dunque il PDL, Lega e Udc temono come la peste bubbonica il Porcellum che spianerebbe alla coalizione di
sinistra, in pericolosa avanzata, la strada per Palazzo Chigi . Alfano, Casini e Maroni per l'occasione hanno rispolverato l'antica alleanza; infatti i loro Senatori in Commissione Affari Costituzionali del Senato hanno approvato, col voto contrario di PD e Idv, un emendamento che prevede che il 55% dei seggi, sia alla Camera che al Senato, vada alla coalizione che ottiene il 42,5% dei voti. Anche un bambino capisce che nelle elezioni politiche del prossimo anno, nessun raggruppamento potrà usufruire del premio di maggioranza in quanto la soglia del 42,5% è proibitiva per tutti i raggruppamenti.
LO SPETTRO DEL MONTI BIS. Anche Napolitano un giorno si e l'altro pure, lancia moniti affinché i partiti modifichino la legge elettorale vigente e anche Monti deve avvertire la stessa esigenza, se da Seul ha dichiarato che una legge elettorale può essere fatta dal suo stesso
Governo. Casini lo dice apertamente che vuole un Monti bis, ma pare fuori di dubbio che gli emendamenti approvati al Senato, qualora divenissero legge, comporterebbero un forzato reincarico a Monti di formare un Governo in quanto nessuna coalizione potrebbe superare la soglia di sbarramento del 42,5%. E' facile intuire che in tal caso le odiose politiche recessive finora pervicacemente perseguite da Monti & C., proseguiranno nonostante le lacrime della Fornero.
Clemente Manzo