Allarme petrolio

Mare Adriatico. Paura per l'incidente alla piattaforma di stoccaggio del greggio. Legambiente: «Non ci siamo»

Allarme petrolio

ADRIATICO: LA PAURA DELL'INQUINAMENTO PETROLIFERO. Desta serie preoccupazione lo sversamento di petrolio in mare rinvenuto questa notte nei pressi della piattaforma Rospo Mare al largo della costa abruzzese -molisana. «Occorre accertare al più presto le cause, individuare i responsabili, verificare il livello delle misure di sicurezza attive sulle piattaforme e sulla nave di appoggio, e valutare infine gli eventuali danni ambientali – dichiara Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – I rischi delle attività di estrazione, stoccaggio e trasporto degli idrocarburi sono sempre più evidenti e devono far riflettere sul tentativo di deriva petrolifera che, fortemente propagandata nella proposta di Strategia Energetica Nazionale, il ministro Passera vuole impartire al Bel Paese». L’inquinamento da idrocarburi rappresenta una minaccia quotidiana per l’intero Mediterraneo, attraversato ogni giorno da 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali, di cui 300 navi cisterna, che trasportano ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio. Il rischio di inquinamento da idrocarburi si completa, infine, anche con le attività quotidiane illecite come il lavaggio delle cisterne in navigazione. A tutto ciò occorre aggiungere nello specifico delle coste italiane la presenza di 9 piattaforme e 68 pozzi petroliferi, che estraggono mediamente circa 650.000 tonnellate di greggio l’anno. «È dunque importante - conclude Angelo Di Matteo - attuare una rete di controlli coordinata, sia su scala locale sia nazionale, che tuteli al massimo il nostro mare, scongiuri incidenti nelle piattaforme operanti, limiti i rischi di incidenti di collisioni e metta fine alle pratiche illecite di lavaggio delle navi cisterne».

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