“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Allarme Dengue a Ortona. C’è un secondo caso
Purtroppo una ragazza è risultata positiva al virus della febbre emorragica. Scattato un piano per isolare e catturare le zanzare con ovi-trappole
C’è un nuovo contagio nella città di Ortona. A distanza di due settimane dal primo caso di dengue stavolta è toccato ad una ragazza del posto finire in ospedale perché positiva al virus della febbre emorragica. Ieri è scattato il piano di emergenza per isolare le zanzare portatrici della malattia al quale hanno partecipato funzionari e tecnici dei servizi di Prevenzione sanitaria e Sanità veterinaria del Dipartimento Sanità della Regione nonché del Dipartimento Prevenzione della ASL Lanciano-Vasto-Chieti (UOC “Sanità animale” e SIESP) e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.
Sono stati esaminati i dati relativi alle catture di specie Aedes albopictus (le c.d.“zanzare tigre”) nelle ovi-trappole depositate nelle ultime settimane in svariati punti “sensibili” del territorio comunale di Ortona. Questo in relazione alla necessità di evitare che la positività degli artropodi rispetto al virus dengue possa determinare il manifestarsi di focolai estesi di febbre Dengue nel territorio, in analogia a quanto in corso nell’area di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino.
Alla luce di alcune catture “positive”, variamente distribuite nel territorio comunale di Ortona, si è dato mandato al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Chieti di collaborare con il Commissario di Governo della città di Ortona nella predisposizione di un’ordinanza che favorisca la messa in atto di tutte le azioni di sanità pubblica previste nel vigente Piano nazionale di contrasto delle “arbovirosi”, con particolare riferimento ad estesi interventi di disinfestazione con impiego di larvicidi ed adulticidi. Attività che verrano messe in atto già nelle prossime giornate, in cui saranno, inoltre, raccomandate alla popolazione residente alcune azioni di cautela individuale miranti a prevenire la puntura da parte del vettore, individuato nella “zanzara tigre”.