“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
All'Aurum c'è l'Oblivion
Terza mostra della stagione espositiva Alviani ArtSpace. Opening sabato 16 giugno ore 19
DAL 16 AL 23 GIUGNO C'E' L'OBLIVION ALL'AURUM. «Cercare l’essenziale invece che rivelare ciò che è relativo». H. Forster La terza mostra della stagione espositiva dell’Alviani ArtSpace, spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo all’interno dell’Aurum di Pescara diretto da Lucia Zappacosta, è dedicata al progetto Oblivion, nato da un collettivo di tre creativi e due musicisti. La mostra, curata da Sibilla Panerai, della durata di una sola settimana, rinnova la percezione del tempo e dello spazio, attraverso l’utilizzo della luce pura. Riprendendo la logica a grate di Sol LeWitt e trovando la sua congeniale introduzione nel tunnel di Getulio Alviani, ridefinisce il concetto della scultura e crea una nuova possibilità estetica improntata all’essenziale.
COS'E'? Oblivion è materia, suono e proiezione, un’installazione limpida e simmetrica, a tratti ipnotica in grado di condurre a una nuova obiettività. Le opere sono costituite da unità elementari primarie dalla monolitica presenza, in cui la perfezione della luce si scontra con l’imperfezione della materia, la verticalità con l'orizzontalità, la leggerezza con il peso. La luce proiettata è essa stessa in movimento e lentamente si modifica seguendo una ricerca riduzionistica e quasi analitica, in grado di generare forti stati emozionali. La musica, appositamente concepita, dona un senso totalizzante all’esperienza percettiva, in un susseguirsi di rifrazioni di luce e materia che conducono fin quasi alla smaterializzazione dell'opera e alla dilatazione temporale. La luce ondeggia come una corrente sui perimetri delle sculture e questa fluttuazione è l’oblio che immerge lo spettatore in una rinnovata dimensione del qui e ora.
Redazione Independent