“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Alfano ritorna scudiero
Niente primarie in casa Pdl. Il piano del "caimano" Berlusconi per sistemare Bersani e i suoi alle politiche
NIENTE PRIMARIE IN CASA PDL. ALFANO RITORNA SCUDIERO. Forse Alfano aveva preso troppo alla lettera le dichiarazioni di Silvio Berlusconi quando il 7 febbraio di questo anno ebbe a dichiarare «farò il padre nobile e sosterrò Alfano». L'erede al trono, lieto dell'investitura, si dette immediatamente da fare per organizzare le primarie per la scelta del candidato premier. «Il Pdl diventi il partito degli onesti», diceva, e furono in tanti che lo seguirono senza mostrare la minima riconoscenza verso chi aveva fatto le loro fortune ritenendolo ormai spacciato. Giusto "la pasionaria" Santanché e qualche altro gli mostrava fedetà e lo incitava a non abbandonare il campo.
LA LEZIONE DI FLAIANO. Parafrasando Flaiano che riteneva gli Italiani dei voltagabbana e quindi poco affidabili, si potrebbe dire con lui «i politici italiani sono sempre pronti ad andare in soccorso dei vincitori». Non è passato nemmeno un anno ed ecco che il Cavaliere capovolge il tavolo e nell'ordine: fa rientrare nei ranghi il povero Alfano con queste parole «c'eravamo dati una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano, ma ci vuole tempo per imporsi come leader»; si riprende la leafership del Pdl; ordina ad Alfano di annullare le primarie, cosa che Angelino fa prontaqmente senza battere ciglio; si candida a premier dicendo senza ombra di ironia: «ritorno con disperazione d'interessarmi della cosa pubblica e lo faccio ancora una volta con senso di responsabilità»; dà il benservito a Monti, reo di non aver sufficientemente ammorbidito i decreti sulla candidabilità e sulla corruzione. Poi affinché nessuno si facesse illusioni dichiara «certamente ci saranno molte facce nuove. Bisogna anche innovare e ci sono anche persone che hanno tutto il diritto di sentirsi stanche», a queste parole Il dissenso nei suoi confronti svanisce d'incanto.Tutti, a cominciare da Angelino Alfano,penitenti e contriti, si precipitano alla corte di Arcore. Lui non dimentica, prepara in segreto la lista dei proscritti, e tiene sadicamente in ansia quelli che sperano in una sua improbabile magnanimità allungando i tempi per comunicare i nomi dei prescelti.
Clemente Manzo