“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Albania-Italia: da un flusso outcoming ad un flusso incoming
Il Primo Ministro albanese Edi Rama è arrivato a Pescara invitato dal presidente Luciano D'Alfonso. L'obiettivo è stabilire relazioni commerciali col Paese balcanico che è in forte crescita
Il Primo Ministro albanese Edi Rama è arrivato a Pescara alle 12.10. Lo ha accolto una delegazione italiana composta dal Vicepresidente della Giunta Regionale Giovanni Lolli, dal Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe di Pangrazio, dal Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e dal Sindaco del Comune di Pescara Marco Alessandrini. Il Presidente D’Alfonso, (in rientro da San Pietroburgo) sarà di rientro per le ore 14:30.
Illustre parterre per il primo ministro di un paese, l’ Albania, che ha iniziato e continua il suo impetuoso cambio di passo e che è stato in grado di determinare anche l’ inversione di rotta, di un flusso che fino a qualche tempo fa, era in arrivo in Italia ma che oggi proviene dall’ Italia. Lo stereotipo dell’ Albania come paese retrogrado, di scafisti, di barconi debordanti o di migranti disperati, è da cancellare subito perché ormai anacronistico.
Il nuovo governo di Edi Rama, insediatosi nel settembre 2013, ha spostato il baricentro della sua politica verso una dimensione europea. L’attuale primo ministro, già sindaco di Tirana (ha cambiato il volto della capitale, in cui vive la maggioranza dei 2,8 milioni di cittadini albanesi) guarda all’Europa, e in particolare all’Italia, per garantire al suo paese un ruolo geo-strategico di primo piano nel tanto necessario consolidamento della stabilità dell’area balcanica.
L’aumento annuo del PIL è stato di oltre il 6% in media tra il 2000 e il 2009, rallentato solo in parte negli ultimi anni dagli effetti della crisi economica globale (registrando comunque una crescita del 3%). I settori principali sono quello manifatturiero, l’agricoltura, l’energia e il turismo. La rapida crescita, accompagnata da adeguate politiche governative, ha contribuito a dimezzare il tasso di povertà, fino all’attuale 12,4% tra il 2002 e il 2008, con soltanto il 2% della popolazione in condizioni di povertà estrema.
L’ Albania cresce. E l’ Italia?
L’ Italia va in Albania. Aumenta costantemente il numero di italiani e di aziende italiane che si sono trasferite in Albania, e sono sempre più numerosi gli italiani che vanno a lavorare e vivere in Albania. Ma fino a pochi anni fa, sogno di molti albanesi non era quello di trasferirsi in Italia?
Ma che cosa spinge migliaia di italiani a trasferirsi in Albania? Per le imprese la risposta è semplice.
Il costo della manodopera, la tassazione (una flat tax del 15%), la vicinanza all’Italia, la lingua e i costi di trasporto verso il nostro Paese, la burocrazia snella. In Albania puoi aprire un’attività in una giornata. La richiesta di personale qualificato è ancora alta e il tenore di vita è più che triplicato in solo 15 anni.
In Albania, inoltre, non mancano le materie prime: cromo, rame, petrolio (nel dedicarsi alle sue contraddittorie decisioni l’ Italia ha lasciato spazio all’Albania di accaparrarsi gran parte dei giacimenti petroliferi “comuni” presenti nell’ Adriatico). L’Albania è anche un Paese giovane, anzi giovanissimo: l’età media è di 29 anni. Per questo è dinamico e in continuo sviluppo. Anche l’interscambio con l’Italia continua ad aumentare. Per quanto forte, la nostra presenza si limita però a medie e piccole imprese nel settore tessile, meccanico e conserviero: ci sono circa 400 aziende italiane, più due grandi banche, Intesa-San Paolo (terza del Paese) e Veneto Banca, e alcuni gruppi medio grandi nel settore cemento, agroalimentare ed energia, come Italcementi, Colacem, Coca Cola (controllata al 72% da italiani), Conad, Gruppo Sol e Gruppo Pir. In Albania è appetibile innanzitutto il costo del lavoro. Il costo medio di un operaio è di 250 euro al mese ed è manodopera di buona qualità. Capitolo a parte spetterebbe ad Agon Channel. Vip italiani che vanno a Tirana, un’ora e mezza di volo dall’Italia dove realizzano le trasmissioni.
Dunque italiani, armiamoci di pazienza per affrontare le file in questura per i rinnovi dei permessi di soggiorno. Ora toccano a noi.
Quella di oggi è stata di certo una degna accoglienza per il primo ministro albanese in visita a Pescara, ma considerando l’ operato di operato Edi Rama, anche una standing ovation non sarebbe stata inopportuna.
Ludovica Palomba