“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Al 'Fangopoli', assolti tutti!
Processo sullo smaltimento dei rifiuti nel depuratore di Pescara - Dopo sei anni nessuna condanna
AL FANGOPOLI ASSOLTI TUTTI - «Tutti assolti perchè il fatto non sussite oppure perchè non costituisce reato». Con questa formula il giudice del Tribunale di Pescara, Massimo De Cesare, si è pronunciato con sentenza, dopo sei anni di udienze, verso gli imputati nel processo sul depuratore di Pescara: meglio noto come "Fangopoli". Il pm Gennaro Varone aveva chiesto un anno e dieci mesi di reclusione per Giovanni Di Vincenzo, legale rappresentante della Dino Di Vincenzo & C. spa, relativamente a due dei reati contestati, vale a dire traffico di rifiuti tossici e nocivi e frode nell'esecuzione del contratto stipulato dall'imprenditore pescarese per la gestione del depuratore. De Cesare ha anche disposto il dissequestro dei beni, sequestrati agli imputati a titolo cautelativo, riservandosi di presentare le motivazioni entro 90 giorni.
GLI ALTRI IMPUTATI - Assoluzione con formula piena anche per Alessandro Antonacci, dirigente tecnico dell'ente d'ambito pescarese, per il quale la pubblica accusa aveva chiesto dieci mesi di reclusione per turbativa d'asta. Assoluzione per i vertici di Ato e Aca: Giorgio D'Ambrosio, Bruno Catena e Bartolomeo Di Giovanni.
Reda Inde