“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Ah! La Libertà di stampa?
Sempre più in pericolo la libertà di espressione. Lo dice un'inchiesta di Reporter Senza Frontiere: "In Italia problemi sensibili"
L'INKIESTA DI REPORTER SENZA FRONTIERE - Nel nostro piccolo anche noi di Abruzzo Independent ci sentiamo minacciati. Non siamo certamente noi a spaventare il potere sociale ed economico, ma ricevere certe mail, quelle telefonate, alcuni consigli di amici non ci piace. Riteniamo, ovviamente, che il diritto alla Libertà di Espressione (Art.21, Costituzione della Repubblica Italiana "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione") sia l'unica via sostenibile affinchè questo nostro bellissimo Paese possa riconquistare la dignità perduta, anche a livello locale. Il consueto sulla libertà di stampa rapporto stilato da Reporter Senza Frontiere è emblema del caso: la parola chiave del 2012 è stata "Repressione" . Il 2011, infatti, si è rivelato l'anno delle rivolte contro i regimi dittatoriali del Nord Africa, ma anche l'anno delle minacce, delle ritorsioni e delle pesanti sanzioni per i giornalisti che hanno cercato di raccontare gli straordinari cambiamenti.
L'ITALIA NON SORRIDE, ANZI ...- Nella classifica redatta da Reporter Senza Frontiere l'Italia precipita dal 50° al 61° posto, al di sotto di tutti i principali Stati europei (Francia, Germania, Spagna, etc). Uno scivolone che si giustifica soltanto con la tristezza del panorama editoriale italiano - soprattuto media cartacei - di proprietà di editori non puri e schiavi delle logiche del potere. Impossibile non accennare anche a Silvio Berlusconi, il cui conflitto d'interesse è devastante: è proprietario di tre reti televisive, del digitale terrestre e della seconda azienda editoriale italiana, cioè la Mondadori. Un tempo i giornalisti (come Giancarlo Siani) venivano fatti fuori, oggi, invece, si utilizza il metodo mafioso della richiesta di risarcimento danno. Si tratta di una sorta di mobbing giudiziario volto a spegnere le speranze di chi crede in questa bellissima ed indispensabile professione.
Il (Sub) direttore