“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Agguato in via Lago di Capestrano, individuato l'uomo del fuoco
A novembre scorso un 40enne perscarese con precedenti di polizia venne gambizzato nel quartiere Rancitelli. Secondo la polizia per una questione legata allo spaccio
REGOLAMENTO COL "FUOCO" NEL QUARTIRE RANCITELLI. C'è una svolta importante nell'agguato di fuoco in via Lago di Capestrano, nel quartiere Rancitelli di Pescara, durante il quale venne ferito a colpi di arma da fuoco Massimo Rendine, 40enne pescarese, con precedenti alle spalle. Gli agenti della Squadra Anticrimine della Questura, al temine di un'intensa indagine coordinata dalla Procura di Pescara, hanno arrestato il presunto sparatore: si tratta di Massimo Naccarella, 32enne, pregiudicato pescarese. Il giovane, che si trova agli arresti domiciliari, è accusato di lesioni aggravate e porto abusivo di arma da fuoco.
IL FATTO, LE INDAGINI E IL MOVENTE. Rendine venne colpito la sera del 8 novembre 2014 con due colpi di pistola alla gamba destra, ma si rifiutò di fornire indizi utili alla polizia che era giunta sul luogo della sparatoria. Le indagini condotte dal vice-questore Pierfrancesco Muriana rivelarono però da subito alcuni importanti considerazioni: ad esempio, un litigio capitato poco prima fra tre uomini di origine rom, conoscenti del Naccarella, e la vittima dell'agguato. Inoltre c'è anche una considerazione sul possibile movente e cioè che quel gesto sarebbe servito per smantellare una presunta piazza di spaccio nel quartiere “Rancitelli”.
CONVOLTE TREDICI PERSONE. Nell'ambito delle indagini sono state denunciate per il reato di spaccio di stupefacenti tredici persone, tra cui quattro cittadini marocchini. Il Naccarella, peraltro, il 13 gennaio scorso era stato anche arrestato in flagranza di reato perchè trovato in possesso di 22 grammi di cocaina.
Redazione Independent