“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Aggressione al parco: svolta?
Si presentano spontaneamente gli autori del pestaggio dello studente albanese. L'interrogatorio non ha chiarito
ARRIVANO IN QUESTURA - Si sono spontaneamente presentati ai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di L'Aquila i due giovani macedoni denunciati dalla Polizia di Stato poiché responsabili della violenta aggressione avvenuta nel Capoluogo, nel tardo pomeriggio di sabato, nei pressi di un parco giochi, nei confronti di un ragazzo albanese incensurato.
L'AGGRESSIONE NEL PARCO - La vittima mentre si trovava all'interno del parco giochi, per banali e futili motivi, aveva un diverbio con alcuni giovani - fra cui i due denunciati - che, dopo essere andati via, ritornavano nei pressi del parco e quindi individuata la vittima, dapprima la colpivano al volto con un tirapugni e poi la investivano con l'auto in uso ad uno dei due autori. All'aggredito i sanitari dell'Ospedale San Salvatore diagnosticavano ferite al volto - causate verosimilmente dal pugno- e agli arti inferiori - provocate verosimilmente dall’impatto con l’auto in uso all'aggressore albanese - con prognosi di 15 giorni salvo complicazioni.
LE INDAGINI ED I RISCONTRI - Le indagini consentivano fin da subito di identificare i due aggressori che tuttavia, nonostante le ricerche da parte della Squadra Mobile e delle Squadra Volante, non venivano rintracciati. L'indomani i due aggressori si sono presentati agli investigatori della Squadra Mobile in compagnia dei rispettivi genitori.
L'INTERROGATORIO - Il lungo interrogatorio che è seguito non ha tuttavia consentito di definire in modo chiaro la dinamica dell'aggressione, essendo emerse due versioni dei fatti non perfettamente compatibili. I responsabili dell'aggressione, entrambi macedoni con precedenti di polizia, dovranno difendersi dalle gravi accuse di concorso in lesioni aggravate, omissione di soccorso e di tentato omicidio. Proseguono le indagini da parte dei poliziotti della Sezione III Reati centro la Persona della Squadra Mobile - attraverso l'assunzione di numerose deposizioni testimoniali - finalizzate a verificare l'eventuale presenza di complici al momento non identificati, in quanto sono riusciti ad allontanarsi prima dell'arrivo delle pattuglie della Squadra Volante. Gli investigatori rivolgono particolare attenzione nei riguardi di un gruppo composto da ragazzi albanesi e macedoni già noto agli investigatori della Squadra Mobile, che di recente avevano arrestato alcuni di loro poiché responsabili di simili aggressioni, ma a scopo di rapina.
Redazione Independent