Adieu Silvio B.

Via il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano. Anche Testa è pronto all'addio mentre Mascia è fedele

Adieu Silvio B.

BERLUSCONI DIMENTICA PESCARA E LA CITTA' GLI VOLTA LE SPALLE. Silvio Berlusconi si dimentica di Pescara così il capoluogo adriatico - questa si chiama notizia - lo molla. Sembrava impossibile che proprio gli adepti lasciassero colui che li ha guidati per oltre un decennio ma, invece, l'impossibile sta succedendo per davvero. L'escalation del conflitto in seno al Popolo delle Libertà in pochissime, drammatiche ore. Seguono, pari pari, la divulgazione delle liste di Camera e Senato per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio. Il primo "razzo"  - metafora per indicare il "pomo della discordia" (Antonio Razzi) - segno di un malumore davvero non celato, è mosso da uno dei "pupillo" dell'uomo di Arcore: il pescarese Guerino Testa. «Pescara - scrive un arrabbiatissimo Testa - avrebbe meritato ben altro spazio nelle liste del Pdl alla Camera dei Deputati e al Senato per le elezioni politiche. Il capoluogo adriatico è stato letteralmente ignorato, brutalmente tagliato fuori, cancellato dalla cartina politica, dimenticando il ruolo che questo territorio ha conquistato nel tempo e ignorando la necessità di rappresentanza che esprime un'area così importante nella geografia regionale». E, poi: «I campanilismi non mi piacciono, l'ho sempre detto, anzi credo che vada portato avanti sempre e comunque un discorso equilibrato tra le quattro province abruzzesi. Senza mettere sul piatto della bilancia le specialità di questo o quel territorio ritengo che Pescara non sia seconda a nessuno, che vada trattata esattamente come le altre province, anche quando si mettono a punto le liste». Infine, la bomba che anticipa la parola aurevoir«Non è stato così - agiunge - anzi abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso e dopo vibranti proteste partite dall'Abruzzo non si è neppure cercato di rimettere a posto le cose, non si è neppure provato a dare un contentino al capoluogo adriatico. Niente, come se Pescara non esistesse. I fatti degli ultimi giorni dimostrano che sono state seguite logiche non condivisibili, anzi assolutamente deprecabili, con scelte calate dall'alto, senza che il coordinamento regionale coinvolgesse i quattro territori. Insomma Berlusconi parla di nuove energie e di candidature di peso ma poi in Abruzzo accade tutto il contrario. Questo Pdl - conclude Testa - non ci piace, si allontana sempre di più dagli elettori e dai rappresentanti locali del partito, almeno in questa zona. Una sorta di harakiri incomprensibile che inevitabilmente mi porta a dissociarmi dalle pratiche seguite». Insomma: au revoire Silvio B.?


VIA ANCHE NAZARIO PAGANO. Non è stato da meno il Presidente del Consiglio Regionale, Nazario pagano, che addirittura annuncia il boicottaggio del Popolo delle Libertà alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio e l'approdo nella sempre aperta casa dell'assessore al Bilancio, l'avvocato pescarese Carlo Masci. «Preso atto delle liste parlamentari del Pdl - spiega - oltre al dato politico insoddisfacente, sono uno sfregio per Pescara e provincia. Mi riservo nelle prossime ore di valutare la mia permanenza nel partito e nel gruppo consiliare alla Regione Abruzzo. Ora voto dichiarato e convinto a favore della lista ''Rialzati Abruzzo'' al Senato». Una "gatta da pelare" non da poco per il presidente Gianni Chiodi e per i già compromessi equilibri all'interno del Consiglio Regionale.

E IL SINDACO MASCIA COME S COMPORTERA'? Una volta ci disse di essere un formattatore: cioè appartenente alla corrente riformista del Popolo delle Libertà. Dunque, incuriositi di conoscere la posizione di Luigi Albore Mascia, gli scriviamo. Prendiamo il cellulare e spariamo il primo Sms. Sono le ore 19 e 28. «Lascia anche lei il Pdl?» Risposta veloce, alle 19 in punto: «Assolutamente no. Io non sono pure tu...» Il riferimento è puramente casuale (Nazario Pagano). Al che noi scherzando lo provochiamo. «Sindaco, voterà dunque Antonio Razzi al Senato, lo sa? Il capolista è Berlusconi». Risposta secca. «Io voto Pdl. Punto», scrive Mascia. Allora, noi lo incalziamo: «Appunto Razzi!». E Il sindaco di Pescara ci rifila la solita tiritera. «Io - dice - sono una persona seria e so stare in politica e in un partito, malgrado senta mortificata la mia Città». Vabbè, questo ce lo dice sempre. Ma temendo di avere capito male gli riscriviamo: «Persona seria? Razzi?». Evidentemente infastidito dal sospetto, ci spiega. «No, io persona seria. Leggi meglio i messaggi E Razzi è una persona che conosco e che mi ha sempre rispettato. Non è certo lui il problema». Avete capito? Noi, sinceramente, no.

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