“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Addirittura! Non avete la Fiera?
Il (dis)interesse del consigliere comunale bolognese Laganà: «Amo solo la città»
ADDIRITTURA SENZA UN FIERA? - Michele Laganà arriva a Pescara con un’idea ambiziosa e un po’ provocatoria, se a lanciarla è un imprenditore e consigliere comunale di Bologna, innamorato del capoluogo adriatico – dove ormai vive tre giorni a settimana – e stupito, dopo un anno di intensa frequentazione, dell’assenza di un polo fieristico in una realtà così intraprendente. Laganà, della famiglia dei famosi pasticcieri bolognesi e titolare dell’omonimo Studio impegnato nello sviluppo dei progetti più vari – dalle manifestazioni sportive agli eventi culturali e di beneficienza fino alla realizzazione di strutture private e pubbliche sia in Italia che all’estero –, ha conosciuto Pescara nel 2011, quando è stato invitato al FIABA Day, associazione della quale è responsabile per i rapporti con l’Albania. Da allora il feeling con i pescaresi, anche per via della sua passione di velista, lo ha portato ad organizzare, lo scorso marzo, le “Giornate dannunziane” nel centralissimo Quartiere Santo Stefano di Bologna, appuntamento che si ripeterà dal 12 al 17 marzo 2013.
IL MAESTRO DEL NORD - «Ho cominciato ad apprezzare Pescara – spiega – grazie ad alcuni amici fraterni trasferiti a Bologna; è una città con le qualità di Rimini e il doppio delle potenzialità di Rimini: dove trovi una concentrazione di paesaggi e servizi così diversi come a Pescara? Dalle piste da sci in mezz’ora sei in spiaggia, c’è un bel porto, la stazione ferroviaria e quella dei pullman, l’aeroporto, l’autostrada, è tutto rapido e ben collegato. Come può una città così frizzante, con questa evidente voglia di crescere, non avere una Fiera?!». Negli ultimi mesi Michele Laganà ha provato a rispondere a questa domanda, non per trovarne le ragioni, ma per proporne una soluzione. «Ne ho subito parlato con Rodolfo Lopes Pegna, Segretario generale dell’AEFI, l’Associazione delle Esposizioni e Fiere Italiane, per anni presidente della Fiera di Rimini, siamo venuti a Pescara per dei sopralluoghi, abbiamo consultato dei dati, era entusiasta, secondo lui è fattibile». Da quel momento Laganà ha passato la palla agli architetti Marco Pizzioli e Michele Foschi, dello studio MeM Lab di Rimini, che hanno sviluppato un progetto per un’area di circa 60.000 mq con un’edificabilità di un terzo della superficie, un progetto ad andamento lineare che consentirebbe una realizzazione in fasi successive con l’aggiunta di moduli autonomi e quindi investimenti dilazionati.
IL PROGETTO FIERA - Il progetto per la Fiera di Pescara – che sarà illustrato alla cittadinanza e alle sue istituzioni in una conferenza presso … di Pescara venerdì 29 giugno alle ore 11 – prevede un nucleo centrale con uffici, accoglienza e spazi flessibili per il congressuale, padiglioni autonomi ma collegati con un grande spazio comune attrezzato e con spazi di servizio e ristorazione, nonché location espositive esterne integrate in un’area verde con ambiente naturale ricostruito. Inoltre l’intera struttura è dotata di copertura a verde armonizzata e sarà dotata di tutti i sistemi tecnologici più evoluti per garantirne l’autosufficienza energetica da fonti rinnovabili. «Sia chiaro, la politica o altri interessi qui non c’entrano nulla – precisa Laganà – con i progettisti e col Segretario AEFI stiamo regalando un’idea a questa città, sarebbe bello interagire col Comune, con la Facoltà di Architettura dell’Università d’Annunzio e con l’Ordine degli Architetti locale. Non ci siamo preoccupati di individuare un’area, degli enti promotori o dei privati finanziatori, abbiamo solo posto attenzione alla fattibilità di un complesso fieristico a Pescara. La città ne avrebbe davvero bisogno». Michele Laganà è anche presidente dell’Associazione Pescara Fiera, appena costituita per tutelare la paternità di questa idea, e vuole che a parlarne siano soprattutto i giovani.
IL REFERENDUM CITTADINO - «Perché non si fa un referendum comunale? Chissà cosa ne pensano i cittadini, nell’aria si respira una competitività con altre realtà adriatiche che lascia ben sperare. Mi piacerebbe – conclude Laganà – che le istituzioni formassero uno staff di giovani pescaresi, dall’architetto all’ingegnere all’imprenditore al comunicatore, che possano impegnarsi nello sviluppo di quella che per adesso è semplicemente una buona idea».