“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Accorpamento prefetture Teramo-L'Aquila, Brucchi scrive a Renzi
Il sindaco ha chiesto al Premier ed al ministro dell'Interno Alfano di intervenire con un provvedimento ad hoc in barba alla Spending Rewiev
ACCORPAMENTO PREFETTURE TE-AQ, BRUCCHI SCRIVE A RENZI. Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, ha scritto al primo ministro Matteo Renzi e al ministro dell’Interno Angelino Alfano segnalando “il forte disagio che noi sindaci viviamo quotidianamente nell’affrontare le tante difficolta’ che il ruolo a cui siamo stati delegati dai cittadini ci impone”. Difficolta’ – si legge nella lettera – a cui contribuisce il governo che spesso dimentica chi, ogni giorno in trincea, lavora per il bene del paese affrontando mille difficolta’, molte volte abbandonati a loro stessi. Il tema sono le prefetture. La revisione delle prefetture sul territorio e’ giusta e condivisibile come il riordino delle forze di polizia e tante altre riforme coraggiose che il governo sta cercando di attuare. La revisione non puo’ tuttavia essere decisa burocraticamente a tavolino senza tenere conto del territorio e delle legittime esigenze dei cittadini. Voci di corridoio mi dicono che il governo avrebbe deciso di accorpare Teramo con L’Aquila. Questo non e’ possibile per tantissimi e validissimi motivi ma il piu’ semplice, immediato e razionale e’ quello territoriale”, prosegue Brucchi. “In Abruzzo – spiega – ci sono 4 provincie di dimensione assai simile (tutte tra i 390 ed i 310 mila abitanti) , divise dal Gran Sasso. Accorpare le prefetture di Chieti e Pescara non comporterebbe alcun disagio per i cittadini e per le forze dell’ordine, visto che distano l’una dall’altra non piu’ di 10 km, chiamate a vigilare la sicurezza di quella che e’ sostanzialmente la stessa area metropolitana. Sopprimere la prefettura di Teramo accorpandola con l’Aquila (sita appunto sull’altro lato del Gran Sasso) significa invece arrecare un evidente disagio ai cittadini ed indebolire pericolosamente il presidio delle forze dell’ordine lungo la costa dell’Abruzzo settentrionale dove, purtroppo, le ragioni di legittimo allarme sociale sono in aumento. Se si segue il buon senso non ci dovrebbe quindi essere storia. Se si perseguono invece altre logiche sara’ difficile spiegare ai cittadini teramani che non ci sono figli e figliocci. Signor presidente, signor ministro – conclude Brucchi – vi invito ad una approfondita riflessione prima di prendere qualsiasi decisione magari coinvolgendo i rappresentanti dei territori. Io sono pronto”.
Redazione Independent