“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Accordo Stato - Strada dei Parchi in dirittura d'arrivo
Le cifre per ristorare la società del Gruppo Toto si aggirano intorno ai due miliardi di euro ed a pagare saranno come sempre i cittadini
Matteo Salvini il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Meloni sembra abbia fretta di arrivare ad un accordo transattivo con la Toto Holding che controlla la Società Strada dei Parchi S.p.a. che potrebbe concludersi entro fine mese. Evidentemente l’attuale dicastero di Porta Pia a Roma, ritiene la repentina decisione di revoca della concessione a Strada dei Parchi del 7 luglio scorso del Governo Draghi, non sia basata su solidi argomenti. Tant’è il TAR Lazio, a cui il Gruppo Toto si è appellato, ha sollevato la questione di legittimità rimettendo alla Corte Costituzionale il giudizio sul decreto-legge del 7 luglio scorso con cui venne revocato la concessione a Strada dei Parchi S.r.l., per gravi inadempienze. A far pendere la bilancia a favore del Gruppo dell’imprenditore di Chieti, c’è anche la sentenza del Tribunale de L’Aquila che l’8 marzo scorso ha assolto con formula piena Strada dei Parchi. Nel frattempo, come riferiscono diversi organi di stampa, fervono le trattative prima che arrivi il giudizio della Consulta. La Toto Holding, facendo le dovute considerazioni si accontenterebbe di una cifra di 2 miliardi e 632 mila euro più gli interessi per chiudere la partita, proponendo, in alternativa il reintegro di Strada dei Parchi nella concessione della A 24 e A25. Proposta questa, giudicata inaccettabile dal Ministero che invece pensa di cavarsela con poco meno di 2 miliardi. In conclusione, comunque vada, quello che temevamo ieri cioè che alla fine tutto sarebbe finito con un accordo tipo Stato-Benetton e che, come al solito, a pagarne le spese saranno i cittadini. A complicare la spinosa vertenza, che non lascia del tutto tranquillo l’attuale Governo e quello precedente, esiste la possibilità di intentare un’azione per danno erariale. Le norme infatti prevedono che chiunque, avendo un rapporto di servizio con l'Amministrazione o una relazione con le risorse pubbliche, cagioni un danno erariale allo Stato(Amministrazione o Ente) in base ad una condotta irregolare dolosa o gravemente colposa, è tenuto a risarcirlo.