“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Accordo Sixty. Firma la Cgil
Dopo mesi di trattativa si chiude la vertenza. Salvi solo 120 lavoratori su 400. Malumori nelle Rsu per il voto
VERTENZA SIXTY. FIRMA ANCHE LA CGIL. Che la questione Sixty fosse vicina ad una soluzione lo si era capito già dalla settimana scorsa quando la proprietà, il gruppo Crescent Hyde Park con sede alle Isole Cayman, aveva presentato l'ultima offerta che era stata accettata dalla Cisl e Uil: cioè chiusura dello stabilimento di Chieti Scalo e la costituzione di una new company dove assorbire circa 100 lavoratori degli oltre 400 impiegati nello stabilimento teatino. Ieri è toccato ai lavoratori appartenenti alla Cgil votare in assemblea l'ultima proposta, 50 lavoratori in una Newco. e 70 in un'azienda satellite. Nella votazione hanno avuto la maggioranza coloro che erano favorevoli alla firma dell'accordo e coìsì è stata messa, per ora, la parola fine alla vicenda che ha tenuto col fiato sospeso centinaia di famiglie paralizzate dai possibili funesti sviluppi della vertenza.
VOLTI TESI E MALUMORI NELLE RSU. Stando a fonti bene informate la votazione di ieri sarebbe stata infuocata. La decisione di appoggiare la proposta dell'azienda, avallata anche dal Governo, non avrebbe incontrato il voto favorevole della maggioranza degli iscritti al sindacato. Ma, come è stato detto, «molti non si sono visti» e così è passata la mozione "firma". A manifestare solidarietà ai lavoratori c'erano Maurizio Acerbo ed il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, oltre ad Alfonso Mascitelli candidato al Senato per Rivoluzione Civile.
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