“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
IL WEEKEND DEL VOLLEY - Il week end pallavolistico appena concluso non è stato dei migliori per le compagini abruzzesi militanti nei campionati nazionali. Nel settore maschile Pineto continua la sua galoppata verso i play off del girone C di B1 andando a vincere 3 a 0 in quel di Reggio Calabria ed approfitta insieme a Brolo per scavalcare Ortona ferma ai box per l’ennesimo turno di riposo. In B2 perdono ed anche malamente Pescara penultimo e Chieti sempre più nei bassifondi della classifica a tre lunghezze da Paglieta, ferma anch’essa per il turno di riposo, mentre vince Montorio. Altrettanto dolenti le notizie che provengono invece dal settore femminile, dove solo Manoppello e Casoli (quest’ultimo rinforzatosi con due grossi acquisti, Daniela Belfiglio e Ylenia Vanni) vincono meritatamente, mentre lasciano punti pesanti Sambuceto, Vasto ma soprattutto la Dannunziana Anno Zero Pescara che perde in casa lo scontro diretto contro Maglie per 3 a 1.
SETTRORE IN CRISI, MEGLIO LE RAGAZZE - Oggi però occhi puntati sui campionati regionali, dove si va a corrente alterna. Se da un lato c’è un movimento femminile sano, fiorente, giovanile con diverse squadre tra serie C e serie D, dall’altro lato è sempre più critica la situazione del settore maschile, incapace di registrare numeri degni di uno sport che a livello nazionale conta numerosissimi praticanti, 14 le squadre di serie C, e solo 9 quelle nell’unico girone di serie D. Colpa delle politiche societarie o del comitato regionale Abruzzo? Sicuramente dietro questa debacle non c’è solo un motivo, diverse sono le componenti che stanno uccidendo letteralmente il movimento pallavolistico maschile in Abruzzo, e vanno ricercate sicuramente nelle politiche societarie, avallate anche dalla Fipav, che poco investono nei giovani destinando tutte le risorse nelle prime squadre. Parte della responsabilità è anche della Fipav (Federazione italiana Pallavolo) e di tutti i comitati periferici, perché, ove c’è l’obbligo per tutte le società che partecipano a campionati di serie di disputare uno o più campionato giovanili, questi possono esimersi dietro il pagamento di multe, che da quanto abbiamo appreso, sono notevolmente inferiori all’importo richiesto per l’organizzazione e la partecipazione ai campionati giovanili.
Non è però solo colpa delle società pallavolistiche o dei comitati, dietro questa grossa crisi in Abruzzo c’è anche la scelta dei genitori o degli stessi bambini, che preferiscono il calcio, da sempre lo sport più praticato, o il basket, che sta avendo un’impennata di iscritti, sia per il buon lavoro fatto nelle scuole, da sempre il primo bacino di reclutamento, sia anche per la spinta pubblicitaria che è stata fatta sia dai mass-media, sia anche dal merchandising, oramai i negozi sportivi sono colmi di scarpe, tute, magliette, canotte con i nomi dei più grandi campioni di basket, modelli da imitare che nella pallavolo purtroppo mancano.
PROSPETTIVE PER IL FUTURO - La speranza è che si possa dare una sterzata a questa tendenza, sotto la spinta di qualche nuovo appassionato abile nel reclutare le risorse per poter far rinascere il volley maschile in Abruzzo, importante non solo per la salvaguardia dello sport in se per se, ma soprattutto per la valenza che da sempre lo sport organizzato ha avuto a livello sociale, ricordiamo quanti ragazzi negli anni 80 e 90 sono stati strappati alla strada e quanti ancora oggi vengono salvati da percorsi ben pericolosi in alcune regioni d’Italia dove la povertà e la micro-criminalità la fanno da padroni. Nonostante le poche squadre questa settimana in serie C e serie D si è giocato, in campo femminile confermano le proprie posizioni in classifica le prime quattro, Giulianova, Montorio, Tortoreto ed Altino tutte vittoriose, mentre perde l’Antoniana Pescara ora quinta, stesso discorso in campo maschile con le vittorie di Alba Adriatica, Pescara 3 e Francavilla. In serie D bene Cepagatti e Collecorvino tra le donne, e Chieti e Cellino Attanasio tra gli uomini.
Bruno Mazzuccato