“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Abruzzo senza lavoro: 25mila persone hanno perso il posto
Il dato inquietantissimo dell'Istat nei primi tre mesi del 2014. Il tasso di occupazione è al 58%
IN ABRUZZO NON SI FERMA IL CROLLO DELL'OCCUPAZIONE. 25 mila persone nel I trimestre 2014 hanno perso il posto di lavoro. Non si ferma la caduta dell’occupazione nel mercato del lavoro abruzzese. Sono 475 mila gli occupati in Abruzzo a fronte dei 521 mila del 2008, l’anno che ha preceduto la grave crisi economica ed occupazionale. “Sono numeri drammatici, quelli pubblicati dall’Istat e rielaborati dall’Ufficio Studi “M.Ciancaglini”, - dichiara Maurizio Spina, Segretario Generale CISL AbruzzoMolise. È necessaria una spinta per far ripartire gli investimenti e poco possono fare le modifiche alle regole del lavoro”.
Dopo 6 anni dall’inizio della più grave crisi economica del dopoguerra, il tasso di occupazione è notevolmente diminuito: era pari al 59,6% 518 nel 2008, è sceso al 53,2% nei primi tre mesi del 2014. Il tasso di disoccupazione degli abruzzesi è arrivato al 13,8%, quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 2008 e superiore anche alla media nazionale (13,6%). I disoccupati, oggi, sono più del doppio, 76 mila, contro i 39 mila del 2008.
Perdono occupati l’industria (-22.000 unità) e l’edilizia (-5.000 persone). ~L'occupazione si riduce anche nel terziario (-8.000 unità). Solo il settore dell’agricoltura, nei primi 3 mesi, registra un aumento della forza lavoro di 6.000 persone.
Il sistema delle imprese abruzzesi vive un periodo di grande sofferenza. Il tasso di crescita delle imprese, sia quelle artigiane che cooperative, nel I trimestre 2014 è in diminuzione. Le aperture di procedure concorsuali hanno fatto registrare una sensibile crescita: tra gennaio e marzo, infatti, 80 imprese sono fallite, il 77,8% in più rispetto al 2013. Nel primo trimestre del 2014 le domande di concordato risultano in aumento del 125,0% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Secondo i dati dell’INPS le ore autorizzate di Cig in deroga sono in continuo aumento, ed anche nei primi 4 mesi del 2014 sono incrementate del 13%. “La situazione resta difficile, date le dimensioni delle crisi aziendali e la carenza delle risorse stanziate, ma, deve essere chiaro, gli ammortizzatori restano uno strumento molto valido per contrastare i devastanti effetti della stagnazione della nostra economia. Il ricorso alla cig in deroga, soprattutto, va garantito per contrastare i licenziamenti e per consentire alle imprese di superare i periodi, più o meno lunghi, di difficoltà, - afferma il Segretario della CISL AbruzzoMolise”.
Redazione Independent