“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A volte ritornano (o forse no): Fini annuncia un nuovo partito?
L'ex alleato di Berlusconi, poi divenuto il suo più acerrimo nemico, sta tentando di rifondare il centrodestra. L'analisi del nostro corrispondente da New York
A VOLTE RITORNANO. Cercheremo di essere il piu' equanimi possibile, come si addice a un giornale indipendente. Gianfranco Fini ha annunciato di voler formare un parito di destra e nessuno puo' vietargli di farlo (sempre tenendo presente che tra il dire e il fare c'e di mezzo il mare, o nel caso nostro una lunga fila di persone che odiano Fini per questioni che vedremo piu' avanti). La prima domanda e' anche la piu' semplice: perche' Fini vuole formare un partito quando in giro, per l'Italia, ce ne sono una trentina? Gli americani lo chiamano il "vizio degli italiani". Sara'. Nessuno e' perfetto. La risposta degli amici di Fini e' chiara: dai, prova. Quella dei suoi nemici e' ancora piu' chiara
vai in pensione, non hai piu' nulla da dire. Ebbene, che cosa ha da proporre Fini? Gia' sbaglia quando vuole far sap[ere che gli piacerebbe formare appunto questo nuovo partito. Non si annuncia la creazione di un partito sulle colonne de La Repubblica, giornale onorabile quanto volete ma nettamente contraria alla destra. E nell'annuncio non si mettte subito nel mirino i nomi di chi gli sullo stomaco. E' forse un sottinteso avviso: sono piu' dalla sinistra? Non meraviglierebbe se si considera che Fini ando' da Napolitano e gli fece capire: ti aiuto a far cadere Berlusconi e tu e il tuo partito vi ricorderete di me. Non c'e' null di inventato in tutto questo. I fatti li conoscono tutti gli italiani e nessuno ha mai potuto smentirli. Fini, allora, e' soltanto alla ricerca di una vendetta? Ci ha sbattuto il muso una volta e la prossima rimarra' insanguinato.
Forse, ragionano in molti, si sente completamente dimenticato e cosi' ha cercato il colpo eclatante. Ma Fini sa anche quanti soldi occorrono per mettere assieme un nuovo partito (fosse anche sgangherato). I vecchi leader della destra lo hanno gia' accusato apertamente di avere sottratto i beni dell'alleanza. Sembra inutile tornare su questo argomento, del quale la maggior parte degli italiani conosce vita e miracoli. Attaccare poi nomi direttamente come ha fatto Fini
non aiuta nessuno, semmai rafforza l'ira di chi lo considera un "venduto". Fin qui ci siamo, mi pare. Ci siamo anche quando sosteniamo che Giancarlo Fini prenderebbe solo una manciata di voti. E chi glielo fa fare? Tanto lui intasca 6 mila euro al mese fino alla morte. Ma, ripeto, nessuno puo' fermare questa persona nel tentativo di formare un partito di destra. Lo facesse, percio', non usando un giorale di sinistra per parlare dei suoi progetti e senza attaccare personalmente chi gli ta antipatico. Forse Fini e' stanco, certo non e' uno sciocco. Probabilmente non ha capito il vero signficato della parola politica. Anni fa lo incontrai a New York nella sede Rai di Manhattan. Quando gli chiesi che cosa stesse succedendo in Italia, lui mi rispose sorridendo: chi ci capisce e' bravo. Ebbene, forse anche Fini non ci aveva capito gran che...
Benny Manocchia