“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A proposito di luci e (dis)servizi
Sopralluogo dei tecnici Enel alle ore 21 del venerdì sera, dopo solo 17 ore dalla segnalazione del guasto
Sopralluogo dei tecnici Enel alle ore 21 del venerdì sera, dopo solo 17 ore dalla segnalazione del guasto.
Domanda ebete di un tecnico che il suo lavoro pare farlo per sbaglio: “La luce adesso c'è?”.
Non so se rispondere alla retorica e decerebrata domanda o informarlo che è un'idiota, ma per convenzione rispondere è cortesia, quindi: “Quella diurna, evidentemente no! Quella fornita dall'azienda che paga i vostri stipendi è presente a tratti”.
Imperterrito il più sveglio della covata, insiste: “Ma ora c'è.”
Cosa replicare se non: “Quando le va dal medico, le capita mai che il male temporaneamente sparisca? Che fa, dopo il tempo sprecato in sala d'aspetto, non attende di parlare con il medico per comprendermene le cause ed eventualmente conoscere la causa del problema?”
Risposta: “E' diverso, c'è brutto tempo, poi c'è buio non possiamo fare niente”.
Dubito fortemente dell'integrità dell'attività sinaptica dei tecnici enel, al pari di come dubito che in Italia alle ore 21 del 6 marzo ci possa essere luce diurna.
Ma visto che l'unico reale problema sembra essere quello meteorologico, problema al quale Enel sembra non voler porre rimedio, tengo a far presente che contrattualmente il maltempo non esenta me dal pagamento delle bollette, non esenta loro dallo svolgimento del proprio lavoro, o me dal mio. Il cattivo tempo, o il vento non sono causa di forza maggiore per l'azienda che mi fornisce la luce che possa motivare le ripetute interruzioni del servizio.
La considerazione del tecnico, ridicola e opinabile: “la rete elettrica è lunga non possiamo controllarla tutta".
La precisazione d'obbligo, visto che nuovamente si sia dalla questione per non risolvere il problema è: “ Sicuramente la rete è lunga, ma lo è anche l'elenco dei clienti Enel, lo storico delle bollette, che tra privati e pubblici paga un servizio inefficiente e privo di manutenzione. Bollette che ad Enel permettono di aprire ad aziende nel Delaware, non di sanare la situazione di noncuranza della propria rete”.
Temo che questa mia ultima asserzione abbia creato del caos nel ridotto gruppo di neuroni che avrebbe dovuto avere il compito di verificare e risolvere il problema, che garbatamente mi fa notare che torneranno di giorno, in data da destinarsi e ad ora incerta.
Considerando anche la paraculata della segnalazione guasti, che alla prima telefonata al numero 803500 prende la segnalazione del guasto, la zona, il numero pod di chi segnala e si limita a mettere il messaggio “ ci risulta un guasto nella zona “X” il problema sarà risolto entro le ore 23:45, o le ore 8:00 (sarà comunque almeno 6 ore dopo la segnalazione del guasto)”.
Se, e dico solo ipoteticamente se: qualcuno pensasse di voler sprecare un pochino di tempo e chiamasse per segnalare guasti in ogni parte d'Italia, cosa accadrebbe?
Ma esulando da questa considerazione, il problema non è risolto ed esigo la soluzione del problema da chi ha causato il problema, passare ad un'altra azienda non garantirebbe alcun vantaggio considerando che Enel resterebbe il fornitore del mio fornitore presentando gli stessi problemi.
Esiste un modo molto semplice, basandomi sul contratto ho intenzione di rivedere le condizioni contrattuali, se l'azienda non è in grado di erogare il servizio per maltempo, vento o neve, privandomi dell'effettiva possibilità di lavorare e produrre guadagno utile a pagare anche le loro fatture. Qualora io dovessi investire in soluzioni alternative per potermi autonomamente garantire il servizio e supplire alle loro carenze, dovranno garantirmi un indennizzo per ogni ora di mancata erogazione del servizio nel primo caso; o le apparecchiature idonee per risolvere un problema da loro generato, nel secondo.
Del resto, sono loro a non ottemperare le clausole contrattuali senza fornire idonea motivazione.
N.O.