“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A Roccaraso una serata in musica per ricordare Camillo Valentini
Tributo di Antonello Persico a Fabrizio De Andrè nel segno dell'ex sindaco morto suicida dieci anni fa
NEL SEGNO DI CAMILLO VALENTINI. La sua è una morte ancora avvolta nel mistero. Camillo Valentini, ex sindaco di Roccaraso, si suicidò dieci anni fa nel carcere di Sulmona. Ora nel suo paese, giovedì 28 agosto alle ore 21:30, in piazza Leone, ci sarà una serata per ricordarlo. Tutto merito del tributo a Fabrizio De Andrè con Antonello Persico (foto), medico-musicista da anni impegnato in un importante progetto di musica e solidarietà in favore dell'associazione A.M.I.C.O. onlus. L'evento è organizzato dal Nomadi Fans Club “Un giorno insieme” di Sulmona, dall’associazione Sant’Ippolito Martire Onlus di Roccaraso e dal Comune di Roccaraso. Per informazioni si può contattare il 389/9737620 oppure scrivere a premiodaolio@email.it.
“L’adesione del Comune”, ha affermato il sindaco Francesco Di Donato, “si ispira al concreto senso di solidarietà in favore di quelle iniziative a sostegno dei bambini e per le quali la collettività di Roccaraso ha sempre dato il proprio apporto”. Per l’assessore alla cultura Patrizia Olivieri, “con questo progetto vogliamo aiutare quei piccoli bambini che si trovano, purtroppo, a trascorrere un periodo di sofferenza presso il Reparto di chirurgia pediatrica dell’Ospedale di Pescara e quindi ai loro genitori e famigliari”. La serata sarà anche l’occasione per ricordare Don Antonio Agapite, scomparso qualche settimana fa, e che aveva voluto lasciare un suo ricordo dell’ex sindaco Camillo Valentini.
IL RICORDO DI DON ANTONIO. “Dieci anni fa abbiamo perduto un uomo giusto”, ha scritto Don Antonio nel suo intervento per l’opuscolo del concerto, “un amministratore competente e onesto che aveva a cuore e si era speso per il bene della comunità. Ma a strapparlo all’amore dei suoi cari, all’affetto dei tanti amici, alla stima e alla fiducia dei suoi amministratori non è stato un tragico e ineluttabile destino. "Lo ha ucciso la società civile attraverso incomprensibili alchimie”, ebbi a dire nell’officiare il rito funebre, riferendomi al sistema di gestione della cosa pubblica in cui manovre, abusi e soprusi dei vari poteri, legali o arbitrari, riescono a distruggere l’esistenza di una persona perbene. La sua vita, testimonianza di impegno, di disponibilità, di valori, di dignità, è nel nostro costante, affettuoso ricordo, nel rimpianto di un amico perduto”.
Redazione Independent