“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A Pescara i monumenti cittadini si raccontano con un QR code
La città che parla: al via il progetto che consentirà una cosa molto interessante. Sono in tutto 12 le mattonelle che nelle prossime settimane verranno collocate
PESCARA TECNOLOGICA. Sono in tutto 12 le mattonelle che nelle prossime settimane verranno collocate a ridosso di altrettante presenze culturali, artistiche e storiche e consentiranno a queste di raccontarsi attraverso un QR Code. La storia della città sarà a portata di smartphone grazie al progetto “La città che parla”, a cura della Società Dieta Mediterranea di Gaetano Ciglia e con la collaborazione attiva di Presidenza del Consiglio Comunale, Polo Museale d’Abruzzo, Conservatorio e le due principali basiliche cittadine.
“Il meccanismo è semplice – dice Gaetano Ciglia, l’ideatore del QR code – inquadrare il codice con un telefonino porta in un sito dove viene raccontata la struttura che si ha di fronte. Il progetto è nato perché molto spesso perdiamo la cognizione della storia dei palazzi, dei musei, delle opere che vengono conservate in città, dei suoi personaggi, non è giusto che vengano consegnate all’oblio, anche perché possono essere significative per le nuove generazioni. In base all’importanza e alla frequentazione dei luoghi è nata questa prima lista, ma la si potrebbe allungare di molto, perché in ogni angolo la città ha un aspetto da raccontare”.
COME FUNZIONA. Inquadrando il QR code con il cellulare, chiunque potrà sapere di più del palazzo che avrà di fronte e potrà farsene promotore, facendone conoscere la storia agli altri. Inoltre le notizie a cui il codice rimanda consentono di mantenere un’apertura continua e virtuale dei palazzi interessati da questo primo intervento. Ci sono testimonianze di un tempo, come la Casa natale di d’Annunzio, i due palazzi del Conservatorio, il Museo Cascella, il Museo delle Genti, Aurum, Circolo Aternino, la Cattedrale di San Cetteo e la Basilica della Madonna dei Sette Dolori, ma c’è anche il Palazzo comunale, nonchè il modernissimo Ponte del Mare, diventato una delle maggiori attrazioni turistiche della città.
“Pescara ha una storia affascinante da raccontare – dice il professor Restituto Ciglia, storico dell’arte tra i più insigni nel capoluogo adriatico – Oggi è importante raccontare la città di un tempo, perché si scoprono aspetti della nostra storia che altrimenti sarebbero ignorati. Pochi sanno, ad esempio nella cattedrale di San Cetteo il crocifisso a destra dell’altare è un calco di quello di Donatello che si trova a Padova e che quando la cattedrale fu costruita tutta la città venne mobilitata da un parroco storico che fu don Brandano, perché bisognava issare le campane. Io ho vissuto alcune di queste storie, le altre le ho cercate durante la mia lunga esperienza di insegnante, oggi è importante che vengano restituite alla città”.
Redazione Pescara