“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A Pescara delitti irrisolti, sparizioni e suicidi misteriosi
Negli ultimi dieci anni in città si sono verificati troppi, tanti fatti di cronaca nera: é davvero una città sicura come dice il sindaco Masci?
Il sindaco Carlo Masci ha sostenuto che Pescara è «una città sicura» anche dopo l’ultimo omicidio, quello ai danni dell’Architetto Walter Albi freddato con 4 colpi di pistola in pieno centro a Pescara, lo scorso primo agosto. Anche per l’indice della criminalità, stilata dal IlSole24 nel 2020, la provincia di Pescara non è poi così sicura visto che su 106 provincie esaminate risulta che Pescara è 26esima per numero di omicidi volontari, terza per rapine in uffici postali e sesta per quelle in banca. Si stenta ad essere d’accordo con il Sindaco Masci perché ne sono successi troppi di fatti di sangue senza un colpevole come gli omicidi irrisolti e le misteriose sparizioni e/o suicidi avvenuti negli ultimi dieci anni. A parte l’ultimo assassinio, quello in cui ha perso la vita l’Architetto Albi di Francavilla, compiuto con tutta probabilità da un killer professionista, altri fatti di cronaca nera hanno riempito le cronache dei giornali locali e, talvolta, anche quelle nazionali. Il più recente che ha fatto molto scalpore, risale al 2018 quando Alessandro Neri, 27 enne di Spoltore, ma di origini venezuelane, venne ucciso il primo marzo con due colpi di pistola e ritrovato nel torrente di Fosso Vallelunga tra Pescara e San Giovanni Teatina. Ma l’annata peggiore è stata quella del 2012 quando una donna, Silvana Pica all’età di 57 anni, nel gennaio di quell’anno, scomparve misteriosamente nel nulla senza dare più notizie di sè. Sempre nel 2012, esattamente il 14 novembre, Nicola Bucco, di 53 anni, pescarese, venne ucciso con una coltellata alla gola in via Leopardi, una palazzina vicino al parco de Riseis in zona Porto. Il delitto, avvenuto in pieno giorno, resta un fascicolo aperto dalla magistratura pescarese ma fondamentalmente senza di indizi (o meglio, prove). Una sorte analoga è capitata anche ad Italo Ceci, 58 anni ex componente della banda Battestini, ucciso in pieno centro con tre colpi di pistola. L’esecuzione ad opera di un killer mai identificato avvenne in piazza Santa Caterina di venerdì pomeriggio, il 20 gennaio 2012, alle 18 e 30, in un orario ed in una zona affollatissima data la presenza dei locali della movida. Sempre in quel fatidico 2012 c’è stata anche la misteriosissima morte di Roberto Straccia, lo studente marchigiano di 24 anni trovato senza vita sul lungomare vicino a Bari, sembrerebbe a causa di un suicidio a cui però la famiglia del giovane studente di Economia non ha mai creduto. Nonostante i tentativi di evitare l’archiviazione per mancanza di riscontri investigativi sulle cause della morte, i parenti non hanno potuto fare altro che arrendersi nella speranza che altri elementi vengano alla luce. Anche prima di 10 anni fa a Pescara avvennero fatti di sangue ancora oggi avvolti nel mistero come quello dell’Avvocato teatino Fabrizio Fabrizi, freddato nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1991, con cinque colpi calibro 7,65 in piazza Muzii. Prima ancora nel febbraio del 1990, ci fu il delitto passato alla storia come il delitto di Carnevale quando, Pasquale Rossoni, detto Edmondo, venne assassinato a febbraio in un bar dello Stadio, con due colpi di pistola sparati da due uomini con la maschera di Carnevale. Insomma una scia di fattacci di cronaca che non tengono conto di episodi altrettanti gravi, non menzionati in questo articolo, ma che darebbero l’idea che forse il problema di quanto sta accadendo nella ridente cittadina adriatica debba essere una priorità, oltre che una responsabilità, di chi ha il potere di cambiare il destino di una comunità e di un territorio.