“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
A Chieti la povertà fa paura
Da brivido i dati della Caritas: + 32% rispetto al 2007. Sempre più numerose le famiglie coinvolte nella crisi
CHIETI. LA POVERTA' AVANZA, FAMIGLIE ALLA FAME.. E’ sempre più emergenza sociale nella città di Chieti. La denuncia non è di Abruzzo Independent - anche se un tantino credibili lo siamo - quanto della Caritas Diocesana che ha diffuso dati inequivocabili: la povertà si sta facendo strada a Chieti e sono sempre di più le famiglie coinvolte nel tunnel della crisi economica. Un problema sempre più comune a molte grandi città, purtroppo!
I DATI DELLA CRISI. Fino a qualche anno fa l’utenza del Centro di Ascolto della Caritas era costituita per il 70% da cittadini stranieri. Oggi, invece, circa il 60% di coloro che si rivolgono alla struttura è rappresentato da cittadini teatini. Le richieste di aiuto negli ultimi quattro anni sono raddoppiate: da 240 del 2007 a 457 del 2011 ed i nuovi poveri sempre nell’arco di quattro anni sono aumentati di ben il 32%. Sono le famiglie monoreddito, con figli ed un mutuo da pagare quelle che faticano ad andare avanti. Poi, ci sono i padri divorziati, i disoccupati e le ragazze madri. Molte realtà riescono ad andare avanti soltanto grazie all'aiuto dei parenti, specie dei genitori. Non se la passano bene nemmeno gli anziani con una pensione da fame che non possono contare sui figli disoccupati.
LO SPETTRO DELLA DISOCCUPAZIONE. Le cause di questi numeri non possono che essere colocate nel problema del lavoro. A gennaio scorso l'Istat disse che il 33% dei giovani, nella fascia compresa tra i 16-35 anni non aveva un lavoro. Figuriamoci, poi, nel territorio teatino, alle prese con la chiusura di importanti realtà produttive (vedi Sixty Spa con 410 dipendenti a rischio) che impatto devastante possa avere sulla realtà. E' indispensabile che la politica si attivi altrimenti, a breve, l'emergenza sociale esploderà. Come diceva un nota canzone degli anni '70: un popolo affamato fa la rivoluzione.
Marco Beffe