“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
7 anni fa De Cecco e soci si aggiudicavano il Pescara
20 gennaio 2009: sette anni fa iniziava una nuova era per i biancazzurri. Nasceva la Delfino Pescara 1936
E SI RIPARTIVA DAL DELFINO. 20 gennaio 2009: sette anni fa iniziava una nuova era per i biancazzurri. La Delfino Pescara 1936, società che faceva allora capo a una cordata di numerosi imprenditori tra cui De Cecco, Saquella e Caldora, si aggiudicò infatti all'asta la Pescara Calcio spa, dichiarata fallita il 19 dicembre 2008. Nella cancelleria del tribunale di Pescara, presa letteralmente d'assalto dai tifosi biancazzurri, venne aperta l'unica busta pervenuta.
UN'OFFERTA DA 600.000 EURO. L'offerta del gruppo che faceva capo all'imprenditore De Cecco era di 600mila euro. Il curatore fallimentare Saverio Mancinelli, unitamente al giudice delegato Anna Fortieri, aggiudicò provvisoriamente la Pescara Calcio, in attesa del termine perentorio ultimo del 30 gennaio, quando poi ci fu l'aggiudicazione definitiva (fino a fine mese era possibile riaprire l'asta con offerte al rialzo di almeno il 10%). All'asta erano presenti tutti i soci della Delfino Pescara, tra cui l'allora amministratore unico Debora Caldora, e i calciatori Pomante, Stella e Felci. Altri tempi.
DA DE CECCO A SEBASTIANI. Oggi, come noto, la società è presieduta da Daniele Sebastiani, subentrato nel 2012 a De Cecco che a sua volta era subentrato alla Caldora. Giuseppe Galderisi, all'epoca allenatore del Pescara, si era detto decisamente ottimista: «Ci ritroviamo con una speranza importante. Finora l'unico ad aver manifestato l'intenzione di partecipare all'asta è De Cecco con la sua cordata di imprenditori abruzzesi (la Delfino 1936, ndr). Ho incontrato sia lui che Claudio Garzelli e sono felice di vedere che si stanno gettando delle buone basi per il futuro del Pescara. Non resta che aspettare l'asta e sperare che vada tutto bene». Il resto è storia.
Federico Di Sante