Indignazione e preoccupazione per il Festival di Yulin

Dal 21 al 30 giugno la regione autonoma di Guangxi Zhuang, in Cina, celebra il solstizio d’estate attraverso la macellazione di migliaia di cani

Indignazione e preoccupazione per il Festival di Yulin

Le Associazioni Animalisti Italiani Onlus <https://www.facebook.com/animalistiitaliani.onlus>, Stop Plastica <https://www.facebook.com/stoplastica>, Feline Guardians Without Borders <https://www.facebook.com/profile.php?id=61556173166191> e Partito Animalista Italiano <https://www.facebook.com/partitoanimalistaitaliano> esprimono la più profonda indignazione e preoccupazione per il Festival di Yulin, in corso dal 21 al 30 giugno nella regione autonoma di Guangxi Zhuang, in Cina che celebra il solstizio d’estate attraverso la macellazione di migliaia di cani, raggiungendo oltre 10.000 uccisioni ogni anno solo in questi 10 giorni. Per tale motivo, hanno organizzato una manifestazione di protesta davanti all’Ambasciata Cinese a Roma, che si terrà a Largo Ecuador il 21 giugno alle ore 11.

Affermano le Associazioni Animaliste: “*Il consumo di carne di cane è sicuramente diminuito negli ultimi anni, ma il fenomeno del Dog Meat Trade è ancora molto diffuso e non si è affatto fermato malgrado la pandemia da covid-19 e la connessione della diffusione del virus con le zoonosi e i wet market asiatici. In tutta l’Asia ogni anno sono 30 milioni gli animali sacrificati per diventare pietanze!* *Abbiamo organizzato decine di manifestazioni davanti all’Ambasciata cinese, consegnato centinaia di firme, e richiesto per anni incontri all’ambasciatore cinese, ma è l’unico in Italia a cui non è mai importato instaurare un dialogo con gli animalisti. La chiusura della Cina a qualunque richiesta di rispetto di diritti civili e umani è evidente. Una cosa positiva è che migliaia di giovani cinesi non mangiano carne di cane e di gatto, ma è una pratica diffusa in zone come Yulin e riguarda le vecchie generazioni”*.

Dal 2009, anno di nascita di questo macabro festival, chiediamo a gran voce la fine della strage che continua silenziosa anche durante tutto l’anno nei wet market. Ci uniamo alla protesta internazionale che esorta il Governo Cinese a vietare la macellazione di cani e gatti in ogni città del paese. Apprezziamo l’ultima indicazione del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali della Cina che ha escluso cani e gatti dalla lista degli animali ritenuti ‘bestiame’ e li ha classificati come ‘animali da compagnia per gli umani’. Tuttavia, non basta. Ci uniamo ai milioni di cinesi che non consumano carne di cane e gatto e sono contrari a questa ‘usanza’ barbara, ormai inaccettabile.

L’opinione pubblica mondiale è scossa ogni anno dalle immagini e dalle notizie che giungono da Yulin durante il Festival del Solstizio d’estate, quando il numero di turisti e la macellazione di cani e gatti aumentano in modo esponenziale.

In seguito alla pandemia da SARS-CoV2, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto nei wet market l’origine dello spillover che ha innescato la diffusione del virus, causando milioni di morti in tutto il mondo. Purtroppo, le ultime notizie confermano che in Cina i wet market hanno ripreso le attività come prima, ignorando le enormi perdite animali, umane ed economiche causate dalla pandemia. La bomba a orologeria della prossima pandemia mondiale è di nuovo innescata.

Durante i dieci giorni del Festival di Yulin, i cani macellati sono randagi e di proprietà, rapiti e sottratti alle loro famiglie. Molti sono affetti da malattie infettive. Privati di cibo e acqua, soffrono in gabbie anguste in cui vengono rinchiusi. Spesso vengono uccisi mentre sono ancora coscienti, bolliti vivi. Inoltre, gli assembramenti di persone per così tanti giorni, con la presenza di carcasse di animali a cielo aperto, rappresentano un alto rischio di innescare nuove infezioni.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla nostra campagna di mail iniziata ad aprile e alla manifestazione di protesta che si terrà il 21 giugno ore 11 davanti all’Ambasciata Cinese a Roma, in Largo Ecuador.

*COME RAGGIUNGERE LARGO ECUADOR*: Metro Sant’Agnese Annibaliano (linea B) – 230m a piedi e poi autobus 168 (fermata via S.Costanza/Istria), oppure Metro Barberini (linea A) autobus 53, 63, 83.

Unisciti a noi nella lotta contro questa crudeltà.